Il cane Missie era solo un cucciolo quando i suoi proprietari l’avevano abbracciato per l’ultima volta, prima di smarrirlo per sempre.
O, almeno, così credevano. A quasi 12 anni di distanza, quando le speranze di rivederlo si erano ormai più che affievolite, il quattrozampe è stato ritrovato e riunito alla sua famiglia. Purtroppo, però, solo dopo una vita di sfruttamento e sofferenza.
Liz Eldridge, 51enne di Harpenden, cittadina inglese dell’Hertfordshire, aveva accolto la Border Terrier quando era ancora una cucciola per fare una sorpresa a suo figlio Oscar in occasione del compleanno. Poco dopo, nel febbraio 2011, il cane era scomparso, svanito nel nulla. Per otto anni la donna, che lavora per il servizio sanitario nazionale britannico, aveva guidato in lungo e in largo per le strade del Paese nella speranza di ritrovare l’animale, ma senza successo. Alla fine, aveva ceduto: Missie doveva essere stata rapita da qualcuno.
Proprio questo pare sia stato il destino della Border Terrier, improvvisamente e inaspettatamente ritrovata da un cittadino e consegnata all’accalappiacani martedì scorso. Sembra che per tutta la sua vita Missie sia stata sfruttata per la riproduzione, passando le giornate legata a una catena tra le percosse dei suoi aguzzini. «Ogni volta che cercavo di metterle il guinzaglio, era spaventata a morte», ha raccontato Eldridge, alla quale nel frattempo è stato riportato il cane smarrito quasi 12 anni fa. «È ovvio che sia stata costretta a riprodursi in continuazione e quando l’abbiamo incontrata era molto nervosa e timorosa- ha aggiunto la donna-. Ora, dopo una settimana di nuovo con noi, sta iniziando a dare segni di miglioramento: ha ricominciato a scodinzolare e sembra aver capito di essere tornata a casa, al sicuro».
Ritrovare Missie è stata una gioia inaspettata per Liz Eldridge e la sua famiglia, anche se non è stato facile vederla ridotta in quello stato. Riaverla con loro, inoltre, non è stato così immediato: quando era scomparsa, la cucciola era con i suoi nuovi proprietari da così poco tempo che il suo microchip risultava ancora intestato all’allevatore che l’aveva fatta nascere. «Non avevo ancora modificato i dettagli e questo ha portato ad alcune complicazioni- ha spiegato Eldridge-. Noi siamo riusciti a ritrovare il nostro cane, ma vorrei che questo servisse da lezione per tutti i proprietari, in modo che si ricordino di tenere sempre aggiornati i dati del proprio animale domestico».
La fortuna non ha sorriso a Missie la prima volta, ma ora le ha dato una seconda possibilità. Dopo una vita di sofferenza lontano da casa, potrà trascorrere la vecchiaia come avrebbe dovuto passare gli ultimi 12 anni: circondata dall’affetto di una famiglia.
Fonte: la stampa