in trentino politica repressiva, nell’appennino centrale un progetto finanziato dall’ue promuove la serena convivenza
Partito il ricorso congiunto al Tar di Trento Enpa, Leidaa e Oipa contro la condanna a morte della mamma orsa F36 firmata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. E anche noi di CGTV Channel non possiamo che dare voce a tutti coloro che si prodigano verso la salvaguardia della specie.
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), auspicando un’immediata sospensione del provvedimento da parte del giudice amministrativo, evidenza come, a fronte della politica di repressione della Provincia autonoma di Trento nei confronti dei grandi carnivori, al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è in atto un progetto finanziato dall’Unione europea, denominato Life Bear-Smart Corridors, che mira a favorire l’espansione della popolazione di orso bruno marsicano nell’Italia centrale attraverso lo sviluppo di “corridoi di coesistenza”, dove le comunità locali potranno imparare a vivere in armonia con questa preziosa specie.e
«LIFE Bear-Smart Corridors, promosso da Rewilding Apennines Ets, si pone come obiettivo il miglioramento delle condizioni degli orsi marsicani nei corridoi di dispersione critici», spiega l’Oipa. «Questi corridoi collegheranno i parchi nazionali e permetterà agli orsi di espandere il loro raggio d’azione verso nuove aree. Attraverso i “corridoi di coesistenza” le comunità locali impareranno a vivere accanto ai plantigradi».
In questi territori sarà adottato il modello Bear Smart Community, o Comunità a misura d’orso, che incoraggia la cooperazione tra le comunità locali, le aziende e gli individui per prevenire i conflitti tra gli orsi e gli esseri umani e per favorire la pacifica convivenza nei territori vitali per entrambi. Si punta da una parte a rimuovere qualsiasi fonte d’attrazione degli orsi nelle aree urbane, dall’altra a sostenere le imprese “basate sulla natura” nelle aree dei corridoi e nelle loro vicinanze così aumentando, tra i residenti e i turisti, la consapevolezza di come sia possibile la coesistenza con questi magnifici animali.
Il Trentino prenda esempio e difenda la biodiversità, come suo dovere.