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Cervo ucciso. Enpa: un gesto agghiacciante frutto della deriva venatoria del nostro Paese. Valutiamo estremi per denuncia

ByRedazione

Ott 24, 2023

"Gesto premeditato". Ecco chi ha ucciso il cervo Bambotto

Un 23enne ha ammesso di aver sparato al cervo. Sul web minacce e offese nei confronti del cacciatore, la fidanzata lo difende: “Ha sbagliato ma no alla gogna”. Le associazioni animaliste promettono battaglia

C’è sgomento e indignazione tra gli abitanti di Pecol di San Tomaso Agordino, nel Bellunese, dove sabato sera è stato ucciso il cervo Bambotto. Come anticipa il Corriere della Sera, a sparare è stato un cacciatore di 23 anni del posto che ha ammesso le proprie responsabilità. Il giovane ha agito a stagione venatoria aperta, circostanza che lo rende quasi inattacabile davanti alla legge. Tuttavia l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) sta valutando l’ipotesi di un’azione legale nei confronti del 23enne e alcune associazioni animaliste, tra cui Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente), hanno già presentato un eposto in procura.

La storia di Bambotto

Bambotto, un cervo di 7 anni, era una sorta di mascotte per gli abitanti di Pecol. Non appena nato mamma Minerva lo aveva lasciato sull’uscio dell’abitazione di un residente che, assieme agli altri concittadini, se ne è preso cura. “Era diventato bellissimo e maestoso e credo che siano davvero pochi quelli che non lo conoscano. – ha raccontato con un post sui social Donatella Zendoli, la donna che ha denunciato l’uccisione dell’animale – Lo potevi incrociare per strada mentre raggiungeva tutte le frazioni limitrofe e si fermava a mangiare ovunque da chi lo amava come noi. Spesso mi entrava in casa e poi era un impresa farlo uscire perché i suoi palchi erano immensi. Ho trascorso anni stupendi e mi teneva tanta compagnia perché se decideva di restare si addormentava su per le scale o davanti alla porta di ingresso mi seguiva ovunque docilmente“.

L’uccisione del cervo

Il cacciatore che ha ucciso Bambotto è stato individuato tramite il passaparola. Il 23enne ha spiegato di aver abbattuto l’animale ravvisando comportamenti aggressivi e, a suo dire, potenzialmente pericolosi per la comunità di Pecol. “È un’autentica menzogna – ha detto Zendoli – perché nulla di tutto quello che è stato detto per giustificarsi è vero. Quel ragazzo è l’unico essere aggressivo della vicenda, ha compiuto un atto vile e schifoso, ha privato tutta la comunità di una meraviglia che non aveva mai dato alcun problema a nessuno. Quello che vorrei dire è che io non voglio che venga abolita la caccia, ma che questa uccisione è stato un atto inaccettabile, che ha reso triste tutto il paese. Perché Bambotto entrava nelle case, cercava cibo, era amato dai bambini e non ha fatto mai male a una mosca“.

Brambilla: “Semplicemente disgustoso”

Sulla vicenda è intervenuta anchel’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente: “È semplicemente disgustoso quello che è successo e succede continuamente nei nostri boschi durante la stagione di caccia. Un cacciatore senza cuore di 23 anni – ha detto Brambilla –lo ha ammazzato per divertimento, protetto dalla legge che permette l’attività venatoria. Quanto coraggio ci vuole ad uccidere una creatura che ti mangia dalle mani e dorme sullo zerbino di casa? Noi cittadini che amiamo gli animali tutti siamo profondamente indignati e non possiamo più tollerare fatti come questi. Bambotto, a rigore, non era neanche selvatico, per gli abitanti di Pecol era un amico. Bella forza, bel coraggio a uccidere un animale così“.

La fidanzata del cacciatore: “No alla gogna”

Da quando la notizia è finita su tutti i quotidiani nazionali, si sono moltiplicati i messaggi di rabbia, sdegno e anche le minacce nei confronti del 23enne. Sul web c’è chi lo condanna senza scusanti chiedendo “l’eliminazione della caccia – scrive un utente su Facebook – che non è uno sport. Uccidere gli animali non è un hobby“. La fidanzata del ragazzo, pur ammettendo l’errore, difende il compagno: “Non si può metterlo alla gogna augurandogli il peggio“.

Fonte: Il Giornale.it

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