Giorgio, nome di fantasia, mio paziente, ha ventotto anni e soffre di sclerosi multipla. Una malattia demielinizzante che lo obbliga a frequenti ricoveri, tagliandi salute, flebo di cortisone ricorrenti, risonanze e disagi ingravescenti.
Giorgio però ha un segreto. Ha un amico fedele a cui è profondamente legato: il suo amico a quattrozampe Pablito, un meticcio di grossa taglia dal carattere mite e gentile e dal pelo fulvo e fluente.
Il quattrozampe è un trovatello che ha ricambiato il divano di casa, i pasti quotidiani e il grande cuore di Giorgio con altrettanta gratitudine e affettuosità.
L’incontro
Pablito è entrato a far parte della vita di Giorgio e della sua famiglia in una giornata di pioggia estiva. Durante uno di quegli acquazzoni impetuosi e inaspettati di agosto, Giorgio stava andando a Taormina per fare una passeggiata con i suoi amici del cuore. Ad un certo punto, una pioggia copiosa li ha costretti a fermarsi perché l’autostrada poteva diventare particolarmente pericolosa (da quando Giorgio si è ammalato di sclerosi multipla è diventato più prudente. Aveva promesso alla madre che avrebbe avuto cura della sua salute e della sua incolumità, e che non avrebbe mai fatto vincere la malattia e la depressione).
Giorgio si ferma in una stazione di servizio per aspettare che passi il temporale. In quella stazione buia e inondata di acqua piovana incontra Pablito che vagava affamato e inzuppato, e decide di portarlo a casa con sé.
Da quel momento non si sono mai più lasciati: giocano insieme, vanno al parco, puliscono casa – Pablito ama inseguire l’aspirapolvere e mordere l’aria – , andare al mare e fare tutto quello che è possibile fare l’uno in compagnia dell’altro.
La fame di vita e la voglia di star bene che caratterizzano le giornate di Giorgio contagiano Pablito, e l’energia e la gratitudine di Pablito influiscono sul benessere psicofisico di Giorgio.
Il ricovero, la separazione
L’unico momento in cui Giorgio e Pablito sono costretti a separarsi è quando la sclerosi multipla si fa sentire. Quando la malattia torna a bussare prepotente alla porta della vita di Giorgio e lo costringe al ricovero.
La mamma di Giorgio è preoccupata per la salute del figlio e per le reazioni del loro amato quattrozampe. Ogni qualvolta Giorgio si allontana per un ricovero è come se Pablito lo avvertisse anzitempo. Come se riuscisse a capire che dentro quel distacco c’è insita una minaccia. Inizia ad essere triste, a sostare dinanzi alle scale di casa in attesa di vederlo apparire. Non scodinzola più quando vede il guinzaglio. Non chiede di uscire e non chiede attenzioni. Rifiuta la ciotola.
E ogni sera, quando tutti vanno a dormire, sgattaiola su per le scale, si intrufola di soppiatto nella stanza di Giorgio e va a dormire nel suo letto.
Soltanto così sembra trovare conforto.
Una storia che meritava la condivisione ( fonte La Stampa.it ).