Sulla gestione dei grandi carnivori in Trentino il centrodestra cade in contraddizione quando, da un lato, afferma di volere una migliore convivenza con orsi e lupi alleggerendone la “concentrazione” e, dall’altro, dice ‘no’ ai corridoi faunistici, aree di connessione ecologica che permettono agli animali di spostarsi tra diverse zone, evitando l'isolamento delle popolazioni.
Come dire: ho un lupo (o un orso) intrappolato in casa che vuole uscire, ma non gli voglio aprire la porta. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) all’indomani delle dichiarazioni di Matteo Salvini giunto ieri in Trentino per promuovere la rielezione di Maurizio Fugatti alle prossime elezioni provinciali del 22 ottobre.
«Siamo alle solite dichiarazioni non basate su dati scientifici, dichiarazioni buone per raccogliere voti di certo elettorato ma non certo ispirate alla tutela della biodiversità, sancita da leggi nazionali ed europee nonché dall’articolo 9 della Costituzione», fa notare il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Invitiamo il ministro Salvini e il presidente Fugatti a informarsi meglio sui vantaggi di allestire corridoi ecologici in grado di disperdere la fauna su maggiori areali, come attestano naturalisti, zoologi ed etologi».
Quello dei corridoi faunistici da creare su tutto l’arco alpino nelle Regioni che hanno sottoscritto il Pacobace è uno dei punti trattati nella relazione che la stessa Oipa a metà maggio ha inviato alMinistero dell’Ambiente: un documento articolato, richiesto dallo stesso ministro Pichetto Fratin, con una serie d’indicazioni su come gestire gli orsi nella Provincia di Trento. Questi corridoi, soprattutto nelle aree in cui l’urbanizzazione e le infrastrutture possono interrompere le rotte naturali di spostamento degli animali, sarebbero anche in grado di ridurre il pericolo e i danni derivanti dagli investimenti di animali selvatici che tentano di attraversare le strade del Trentino.
«Non si può sperare in una serena convivenza tra i grandi carnivori, residenti, allevatori ed escursionisti a forza di catture e abbattimenti. Da ultimo, la Provincia di Bolzano dichiara di voler aprire la caccia al lupo, specie protetta, sin dal prossimo 2 settembre anche senza il parere dell’Ispra», continua il presidente Oipa Comparotto. «Ricordiamo che la fauna è bene demaniale e patrimonio indisponibile dello Stato: le autonomie non dovrebbero essere messe in grado di arrecare un tale danno. Speriamo in un pronunciamento dell’Ispra a tutela della fauna».