• Mar. Dic 3rd, 2024

Le lacrime di Valentina, figlia della moglie di Nino Frassica: “Rilasciate il gatto Hiro. Quella coppia ci ha fatto scortare via dalla polizia”

Siamo distrutti. Stiamo soffrendo: vi prego di mettervi una mano sul cuore e sulla coscienza e di rilasciare il nostro gatto Hiro

Non ce la facciamo più: per noi è come un figlio”. Valentina Vincenza Lubrano, la figlia di Barbara Exignotis, moglie di Nino Frassica, lancia, in lacrime, un accorato appello per ritrovare il micio di famiglia, scomparso da oltre un mese a Spoleto, dove l’attore era impegnato, fino alla scorsa settimana, per le riprese di “Don Matteo”.

La ragazza, 23 anni, ha ripercorso, dal primo giorno, l’odissea del felino Sacro di Birmania che sostiene, come avevano già fatto sapere i suoi genitori, sia trattenuto da una coppia nella città umbra. “Siamo in un momento di stallo: Hiro è in quella casa in piazza Campello. Prego che queste persone lo rilascino o qualcuno riesca a prenderlo o che le forze dell’ordine, che ora non possono operare, riescano a farlo – dice la giovane – Siamo ripartiti per Roma con solo due trasportini, quelli di Cookie e Bianca, i fratelli di Hiro. Solo in quel momento ho realizzato la sua mancanza. È stato terrificante”. La giovane ha fatto sapere che ci sono denunce in corso: la scomparsa del micio rischia di trasformarsi anche in una battaglia di carte bollate. 

L’appello di Valentina Lubrano è stato postato sul profilo ufficiale Instagram di Nino Frassica: “È come in padre per me”, dice la giovane. L’attore, nella didascalia, invita a guardare il video dall’inizio alla fine per capire tutta la storia del gatto: “La nostra richiesta è quella di ridarci Hiro per ridarci un pezzo della nostra famiglia e felicità – Famiglia Frassica”, si legge.

“Hiro è molto avventuroso, docile, dolce e coccolone: un gatto che vorrebbero tutti. E infatti qualcuno altro ce l’ha al posto nostro. Il piccolino ha un anno e 10 mesi, ci siamo sbagliati più volte perché avevamo perso il senso del tempo. Io sono la padrona ufficiale, anche se il gatto è della famiglia Frassica e ora che vivo fuori casa si è attaccato più a mia madre che a Nino”. Valentina ha spiegato che Hiro, Cookie e Bianca erano abituati a uscire. La mattina del 27 settembre, dopo che erano saliti sul tetto dell’alloggio, Cookie ha iniziato a miagolare e grattare davanti alla finestra della vicina di casa: “Ci siamo accorti che Hiro era scomparso e abbiamo pregato l’anziana proprietaria di aprirci”. Poi, dopo aver chiesto l’intervento dei carabinieri, sono riusciti a entrare, ma il micio non c’era: “La donna ci ha detto che non l’avremmo ritrovato più perché l’aveva cacciato per strada”. 

Sono seguite le ricerche con volontari, cani molecolari e droni scesi in campo. È spuntata una ricompensa, prima di 5 mila euro, poi tolta perché attirava troppa gente che intralciava le ricerche. Poi ancora rimessa e fatta salire a 10 mila euro. Ma nulla ancora. Negli ultimi giorni i sospetti su una coppia che abita in piazza Campello. “Ci avevano detto che avevano già preso altri gatti, non randagi, ma microchippati. Abbiamo molti sospetti, ma non la certezza assoluta, che stiano trattenendo Hiro. Quando ci hanno invitati a casa loro e lì abbiamo trovato peli del nostro gatto, ma loro non hanno mici bianchi. Quando li abbiamo fatti annusare a Cookie e Bianca sono impazziti – racconta la ragazza -. Poi siamo tornati con un escamotage, dicendo di aver perso un foulard, ma non l’abbiamo il nostro gatto. Una terza volta mio padre Nino ha chiamato il marito della coppia per chiedere di vedere la cantina dove non eravamo stati. Quando abbiamo suonato il campanello, nessuno ci ha risposto. Salvo poi vedere arrivare due poliziotti che l’uomo aveva chiamato dicendo che lo stavamo disturbando. Ma era lui che ci aveva detto di poter vedere la cantina. Alla fine ce l’ha fatta vedere e anche lì abbiamo trovato peli bianchi di Hiro. Ma ha continuato a negare e ci ha fatto scortare via dalla polizia”. Valentina Lumbrano ringrazia il Comune di Spoleto, il sindaco e tutti coloro che li hanno aiutati in questo mese di ricerche che, assicura, continuano.

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