Sin dai tempi antichi questi predatori sono al centro della superstizione popolare, a causa della loro abilità nel muoversi nel buio con sicurezza e la capacità di passare inosservati nell’oscurità. Caratteristiche naturali che permettono al gatto di cacciare i piccoli animali di cui si nutrono, ma che nei secoli ha alimentato leggende legate alla loro attività nelle tenebre.
Il nero del mantello rendeva difficile individuarli e capitava sovente di vederseli sbucare all’improvviso davanti. Un aspetto che nel passato, con le fioche lampade ad olio e le candele che si usavano per illuminare, era accentuato. Questa luce irregolare inoltre causava ombre deformate rispetto all’immagine che potevano quindi diventare inquietanti. Un loro improvviso attraversamento o gli occhi gialli penetranti potevano spaventare i cavalli che si imbizzarrivano causando incidenti di cui gli innocenti felini erano incolpati. Probabilmente è questo il motivo per cui è nata la superstizione sul gatto nero che attraversa la strada e porta sfortuna, nutrendo la convinzione che gli stessi animali fossero controllati dal demonio.
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